Fukushima peggio di Chernobyl, anche la TEPCO si arrende ?
Dal quartier generale del Japan's Nuclear Emergency Response si ammette ciò che molti già immaginavano o sapevano: i noccioli dei reattori 1, 2 e 3 della centrale di Fukushima Daiichi hanno subito (e stanno continuando a esperire) una fusione completa.
Ne parlammo già in Maggio, quando la TEPCO, un po' sommessamente, annunciò prima la fusione delle barre di combustibile al reattore numero 1 e successivamente anche nei reattori 2 e 3, seppur lasciando intendere che forse era 'solo' una fusione parziale, che mancavano altri riscontri e che era necessario attendere ulteriori conferme.
Bene, queste ora sono arrivate e sono la realtà nuda e cruda! La stessa TEPCO (Tokyo Electric Power Company, lo ricordiamo) ha ammesso che l'incidente occorso all'impianto nucleare posto tra le città di Okuma e Futaba ha probabilmente rilasciato nell'ambiente più materiali radioattivi di quanto fosse accaduto in seguito al disastro di Chernobyl. Quanto non è si sa ancora, ma ci sono dati sulla radioattività dell'acqua all'interno dell'impianto che lasciano supporre quantità decisamente superiori ai pur elevati 770.000 terabecquerels dichiarati qualche settimana or sono come quantità di radiazioni emesse solo nei primi cinque giorni dal disastro (per Chernobyl le fonti, ufficiali e non, parlano di un'emissione complessiva che va da 2 a 6 milioni di terabecquerels).
Il 18 di Giugno la TEPCO ha dovuto sospendere la decontaminazione dell'enorme quantità di acqua (decine di migliaia di tonnellate), presente nei sotterranei dell'impianto ed utilizzata per raffreddare i reattori, in seguito ad un repentino innalzamento delle radiazioni non più trattenute dal filtro dopo solo cinque ore di inizio dalle operazioni. Lo Yomiuri Shinbun del giorno 20 ha riportato che la TEPCO non si aspettava un tale innalzamento delle radiazioni che lasciano supporre che la quantità da trattare sia ben superiore a quella consentita dal sistema di filtraggio (4 millisievert/ora che avrebbero dovuto consentire il ricambio del filtro dopo un mese, non dopo poche ore).
In seguito all'incidente di Fukushima diversi paesi europei hanno stabilito la progressiva chiusura delle loro centrali bloccando il proprio programma nucleare (Germania e Svizzera) o esprimendosi chiaramente attraverso un referendum (il 95% degli italiani) contro la possibilità di intraprenderne uno, ma il Giappone sta ancora brancolando nel buio senza riuscire a prendere una decisione sulla sua politica energetica futura.
Intanto però i sondaggi cominciano a segnare un'inversione di tendenza presso l'opinione pubblica nipponica: per la prima volta si segnala, in una popolazione che ha sempre sostenuto la scelta nuclearista, una maggioranza netta, fino al 75%, di posizioni favorevoli alla dismissione del nucleare (declinata poi secondo diverse opzioni, ma comunque in tal senso).
Certamente una posizione che si è fatta strada solo in questi mesi e decisamente connessa alle vicende di Fukushima che sono ben lungi dall'essere risolte, anzi. Infatti, non più tardi di cinque giorni fa, Hiroaki Koide, docente dell'università di Kyoto presso il Research Reactor Institute ha rilasciato questo commento alla TV Asahi:
Tale dichiarazione ha sollevato un polverone e in poco tempo è venuto a galla che il governo aveva già predisposto un piano in tal senso cui finora si era sempre opposta la TEPCO; ora ne devono rispondere dinanzi ad un'opinione pubblica sempre più sfiduciata.
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Approfondimenti:
Fukushima: confermata la fusione delle barre di combustibile anche nei reattori 2 e 3
Confermata la fusione delle barre di combustibile nucleare a Fukushima
The Wall Street Journal
Nuclearstreet
AlJazeera