Confermati risultati esperimento fusione fredda del 14 gennaio 2011
Il 14 gennaio scorso destò molto scalpore, e la consueta diffidenza, la notizia che alcuni scienziati fossero riusciti a realizzare un prototipo funzionate di reattore nucleare a fusione fredda.
Adesso, a distanza di 3 settimane, arrivano delle conferme: il 29 marzo scorso l'esperimento è stato ripetuto con successo, addirittura utilizzando un reattore più piccolo del precedente: quello visibile in fotografia, un oggetto di pochi centimentri di lato, per un volume totale di circa 50 cm^3.
La replica dell'esperimento si è svolta alla presenza di numerosi scienziati, tra cui Sven Kullander, professore emerito dell'Università di Uppsala nonché presidente del Comitato dell'Energia presso l'Accademia Nazionale delle Scienze, e Hanno Essén, professore associato di fisica teorica e docente presso il Royal Institute of Technology svedese. Entrambi, dopo aver seguito l'esperimento, affermano di essersi trovati, sulla base dei dati raccolti, di fronte ad una reazione di tipo nucleare: nessun'altro tipo di reazione conosciuta, affermano, potrebbe infatti causare la fuoriuscita di 25 kWh in 6 ore da un volume di 50 cm^3; è infatti facile calcolare, ad esempio, che la benzina contenuta in un volume di 50cm^3 (0,05 litri) contiene meno di mezzo kWh di energia ( http://it.wikipedia.org/wiki/Densità_energetica , http://it.wikipedia.org/wiki/Wattora ). La relazione completa redatta dai due scienziati è disponibile a questo link.
All'esperimento erano presenti l'inventore dell'apparato, Andrea Rossi, il suo consulente scientifico Professor Sergio Focardi, e il Dottor David Bianchini insieme al Dottor Giuseppe Levi, i due fisici dell'Università di Bologna che parteciparono alla prima dimostrazione pubblica dell'E-Cat il 14 gennaio 2011 a Bologna.
Questa versione più piccola dell'apparato, che a detta degli inventori risulta più stabile, verrà utilizzato nell'impianto pilota da 1 MW che verrà realizzato entro ottobre 2011 dalla Defkalion Green Technologies in Grecia.
La fusione fredda, pur coinvolgendo (a detta dei suoi inventori) reazioni nucleari, a differenza della fusione nucleare tradizionale non produce enormi quantità di calore (la fusione nucleare è la reazione che "mantiene caldo" il sole e "fa funzionare" le stelle in generale), ma produce comunque enormi quantità di energia, molto superiori (sempre a detta degli inventori) alla quantità di energia immessa inizialmente negli apparati per avviare la reazione. A causa dei gravi sconvolgimenti degli equilibri socio-economici mondiali che deriverebbero dalla scoperta di un modo per produrre energia a basso costo e indipendentemente dal petrolio fornito dalle regioni del Medio Oriente, molti ritengono che esistano dei veri e propri "complotti politici" volti ad insabbiare od oscurare i risultati positivi degli esperimenti di fusione fredda; mentre, dall'altro lato, c'è chi crede che la reazione non funzioni affatto e sia solo frutto di mistificazione.
Nel dubbio, molte persone, grazie al libero scambio di dati e opinioni su internet, hanno deciso di provare a verificare di persona la riproducibilità dell'esperimento di Rossi e Focardi, condividendo le proprie esperienze sui forum di discussione.