[video] In anteprima su technews la fusione fredda in un documentario di Rai News
Ormai da alcuni mesi circola in rete, dapprima sommessamente e poi sempre più rumorosamente, tra sostenitori e detrattori, la notizia dell’avvenuta produzione di un “reattore a fusione fredda” da parte di due scienziati italiani, Focardi e Rossi.
Dopo una prima dimostrazione pubblica il 14 gennaio 2011 alla presenza di scienziati e giornalisti, ne sono seguite altre di fronte ad altri scienziati di varie nazioni europee; fino ad ora sembrano essere tutti concordi nell’affermare che dalla macchina fuoriesce più energia di quanta ne entra, quindi verrebbe apparentemente prodotta energia; quello che non è chiaro è però come la macchina funzioni: gli stessi inventori dicono di non sapere come funziona, ma solo che funziona, grazie a un particolare catalizzatore di cui non hanno ancora rivelato però la natura, in attesa dell’accettazione del brevetto.
La macchina è stata infatti batezzata Energy-catalyzer, o e-cat, piuttosto che reattore a fusione fredda, forse per evitare di subire il riflesso delle false notizie, accuse, smentite e teorie di complotto che da sempre circondano qualunque esperimento successivo a quello originale di Fleischmann e Pons di 28 anni fa. Tuttavia, fin da subito, quando i primi scienziati chiamati a presenziare al funzionamento della macchina si sono resi conto della potenza da essa prodotta, si è gridato alla fusione; per un semplice motivo: non esiste reazione chimica in grado di produrre l’energia che si è constatato uscire dalla macchina. Quindi esistono solo due possibili spiegazioni: o nella macchina avviene una fusione nucleare senza la necessità di temperature di milioni di gradi come nelle stelle (di qui l’aggettivo “fredda”), oppure si tratta di un trucco, e l’energia che sembra essere prodotta dalla macchina è in realtà immessa segretamente dall’esterno tramite qualche espediente ben congegnato.
Qui di seguito presentiamo un servizio sull’argomento che andrà in onda tra qualche giorno su Rai News.
La "fusione fredda" è meglio nota negli ambienti scientifici (perlomeno quelli che non la bollano a priori come bufala) come "reazione nucleare a bassa energia, in inglese LENR, Low Energy Nuclear Reaction), e fa parte di una "scienza di confine" che comprende fenomeni ancora non ben spiegati come la sonoluminescenza e le reazioni piezonucleari. Niente a che vedere invece con la cosiddetta "free energy", i "motori a magneti permanenti" e altre presunte invenzioni che, ignorando alcuni basilari principi della fisica, pretendono di essere in grado di estrarre energia dal nulla.
Le reazioni LENR si baserebbero invece sul principio, attualmente non scientificamente dimostrato, che le reazioni nucleari possono essere innescate da reazioni chimiche, quando invece normalmente queste due reazioni appartengono a mondi completamente distinti: le reazioni chimiche infatti coinvolgono solo gli elettroni, cioè le parti più esterne degli atomi, mentre le reazioni nucleari coinvolgono protoni e neutroni, che si trovano nel nucleo dell'atomo. Secondo le leggi fisiche attualmente note, per poter fondere tra loro due atomi, superando la barriera energetica che li tiene naturalmente separati, è necessario imprimergli un'energia colossale, possibile solo raggiungendo temperature di milioni di gradi come nelle stelle.
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