L’auto elettrica che con un “pieno” fa 700 km a 80 km/h e 300 km a 130 km/h
Nel ciclo urbano può arrivare a percorrere fino a 700 km con una sola ricarica; come dire che, calcolando una settantina di chilometri al giorno nei dintorni di casa, bisognerebbe ricaricarla meno di una volta a settimana. Per i viaggi in autostrada a 130 km/h ha invece un’autonomia di 320 km.
Per raggiungere queste incredibili prestazioni, si serve di avanzatissime batterie sperimentali metallo-aria, che raggiungono una densità di energia di ben 100 Wattora/kg, contro, ad esempio, i 20 Wh/kg di una classica batteria al piombo di un’automobile a benzina.
“I motori elettrici offrono parecchi vantaggi rispetto a quelli a combustione interna; in paticolare, con gli attuali motori elettrici senza spazzole si hanno meno parti soggette all’usura e le operazioni di manutenzione sono praticamente eliminate.[…] Ciascun motore può essere montato […] addirittura all’interno del cerchione e collegato ad esso mediante ingranaggi planetari. Con i motori collegati direttamente alle ruote si può realizzare la frenatura elettrodinamica ed eliminare gli attuali sistemi meccanici funzionanti ad attrito.”
Questo è quanto affermava George A. Hoffman in un suo studio pubblicato su “Le Scienze”. Correva l’anno 1968 (millenovecentosessantotto).
“L’inquinamento dell’aria e altri inconvenienti dei motori a combustione interna determinano un grande interesse per la trazione elettrica, il cui successo dipende dai progressi delle batterie di alimentazione”.
Questo era il sottotitolo dell’articolo, che analizzava in dettaglio pesi, struttura e meccanismi di auto elettriche e a benzina, dando precise indicazioni su come costruire un’auto elettrica, che però con la tecnologia dell’epoca poteva raggiungere al massimo una velocità di 125 km/h e un’autonomia di appena 110 km usando batterie al nickel/cadmio, con densità di energia pari a circa 40 Wh/kg.
Vengono citate anche le batterie aerospaziali argento-zinco, che con 60 Wh/kg avrebbero fornito un’autonomia massima tra gli 80 e i 160 km.
Le batterie LiFePo4 disponibili oggi hanno densità di energia di 150 Wh/kg: come dire che potrebbero garantire autonomie teoriche di oltre 400 km a 130 km/h, e distanze pazzesche a 80 km/h: forse anche 1000 km, provando a estrapolare qualche numero dal grafico pubblicato nell’articolo (che però non mostra batterie LiFePo4, che all’epoca non esistevano). L’unica auto elettrica disponibile attualmente per l’acquisto sul mercato italiano, la Citroen c-zero, ha un autonomia di 150 km a 110 kmh. E costa 37.000 euro.
L’articolo cita anche innovative batterie zinco-aria, capaci di immagazzinare 100 Wh/kg, per un’autonomia tra 125 e 250 km in città, e di 500 km in strade extraurbane a 90 km/h , o 250 km a 140 km/h .
“Il rifornimento di auto utilizzanti batterie a metallo-aria non sarebbe un grosso problema”, continua Hoffman. “Si può agevolmente arrivare a standardizzare le dimensioni delle batterie, in modo da poter sostituire in pochi minuti, alle stazioni di servizio, le batterie scariche con batterie cariche; d’altra parte, è sempre possibile ricaricare agevolmente le batterie nelle autorimesse durante le soste notturne.”
“Che si può dire sul costo della vettura elettrica? L'impianto motore potrà costare circa una volta e mezza più del motore di una vettura a benzina, principalmente a causa del costo delle batterie a metallo-aria. Probabilmente il costo totale di un'auto elettrica sarà del 25% circa superiore a quello di un'auto a benzina di eguali dimensioni. Ciò verrebbe però più che compensato dal basso costo di esercizio, manutenzione e combustibile. Il risparmio, rispetto alla benzina, può infatti essere preventivato intorno al 50 per cento almeno.”
Le conclusioni dell’articolo sono interessanti, e la frase finale è davvero particolare:
“Naturalmente, l'automobile elettrica non può arrivare dall'oggi al domani. Infatti, per quanto i laboratori specializzati siano relativamente vicini a realizzare batterie rispondenti alle esigenze delle quali si è parlato, la fabbricazione su grande scala di auto che possano sostituire con successo quelle a benzina richiederà parecchi anni. Occorrerà un notevole sforzo per fare accettare queste auto al pubblico, e in seguito occorreranno da dodici a quindici anni perché le industrie possano attrezzarsi per la produzione in grande serie. E anche allora le automobili a benzina seguiteranno a circolare per un'altra decina d'anni. Perciò dobbiamo realisticamente concludere che l'automobile con motore a combustione interna continuerà a dominare la strada per una ventina d'anni e forse più. Nel frattempo, l'avvento dell'automobile elettrica - ammesso che si produca entro la fine del secolo – dipenderà dall'appoggio che sarà dato alla sua realizzazione. ”
Nel 1968 la ricerca sull’auto elettrica si è fermata.
Come mai?