Satellite ROSAT in rientro incontrollato sulla Terra a ottobre 2011
Dopo l'inconsueta esperienza di milioni di persone sintonizzate sui TG e su internet per monitorare l'evoluzione del rientro incontrollato sulla Terra del satellite di 7 tonnellate "UARS", si preannuncia un nuovo evento simile.
Non si sa ancora se l'effetto sarà ancora maggiore, a causa della maggiore pericolosità del satellite (v. più avanti) e della recente "esperienza mediatica", o se invece l'evento passerà del tutto in sordina non costituendo più una novità; fatto sta che per ottobre 2011 è previsto il rientro, anche questo incontrollato, di un altro satellite, il Roentgen Satellite:
http://www.dlr.de/dlr/en/desktopdefault.aspx/tabid-10432/620_read-830/
FAQ su missione ed evento:
http://www.dlr.de/dlr/en/desktopdefault.aspx/tabid-10484/763_read-1096/
Si calcola che riusciranno a raggiungere il suolo circa 30 frammenti per un peso complessivo di 1600 kg; il più preoccupante è proprio lo strumento principale di bordo, il sistema ottico a raggi X, progettato per resistere alle alte temperature cui era sottoposto durante la missione, e che quindi più facilmente potrebbe resistere alle altissime temperature del rientro in atmosfera.
Si stima che alcuni detriti potrebbero impattare al suolo anche a 450 km/h.
Come di consueto nel caso dei rientri orbitali, la probabilità che i detriti colpiscano una persona sono molto remote: 1 su 2000 dal punto di vista del satellite; 1 /12.000.000.000.000 dal punto di vista di 1 persona su 6.000.000.000 che vivono sulla Terra.
E' anche più probabile che i detriti cadano in mare piuttosto che sulla terraferma, dal momento che la maggior parte della superficie del pianeta è appunto ricoperta da oceani.
Memori dell'esperienza vissuta con UARS, però, che ancora non si sa dove sia caduto, le persone potrebbero nuovamente allarmarsi: in Italia in particolare, ad esempio, in occasione della caduta di UARS ci sono state anche varie allerte della protezione civile, che ha dato indicazioni su come mettersi al sicuro dal pur improbabile impatto (per l'Italia le probabilità non hanno mai superato l'1,6%): non stare all'aperto nelle ore previste per il rientro, e al chiuso non occupare gli ultimi piani degli edifici.
Ad impatto avvenuto, la raccomandazione d'obbligo in questi casi è sempre la stessa: non toccare eventuali detriti rinvenuti, perchè a bordo dei satelliti sono presenti sostanze tossiche e velenose (idrazina per il carburante, prodotti chimici vari per le batterie, ecc...).
Per il Trattato sullo Spazio Esterno del 1967, eventuali danni causati dai detriti devono essere risarciti dal paese che ha lanciato il satellite, in questo caso la Germania.
Da notare ch non è in corso una particolare intensificazione degli eventi di rientro dei satelliti: sono sempre stati piuttosto frequenti, ma meno oggetto dell'attenzione dei media.
Solo negli ultimi 3 mesi, per esempio, sono rientrati, oltre a UARS, altri 6 detriti spaziali:
Kosmos 14 SEP 2011
Centaur 17 AUG 2011
Delta II Stage 2 30 JUL 2011
Molniya-M Stage 3 29 JUL 2011
Rasad 1 06 JUL 2011
Centaur 01 JUL 2011
Safir B 01 JUL 2011
http://reentrynews.aero.org/upcoming.html
Ecco invece un elenco più completo:
http://reentrynews.aero.org/past.html
Questo grafico, anche se piuttosto vecchio (2007), mostra l'andamento del numero di oggetti fabbricati dall'uomo rientrati ogni anno sulla Terra:
http://www.aero.org/capabilities/cords/reentry-stats.html
Ma perchè i satelliti precipitano?
Un satellite può restare in orbita solo fintantochè riesce a mantenere l'assetto di volo, ossia a mantenere i pannelli solari puntati sul sole, e le antenne puntate sulla Terra. Quando queste condizioni vengono meno, il satellite diventa incontrollabile e inutilizzabile; talvolta viene "parcheggiato" in un'orbita dove non dia fastidio sfruttando gli ultimi rimasugli di carburante; altre volte, semplicemente, viene lasciat lì dov'è, abbandonato a sè stesso, finchè, con gli anni, l'orbita decade, e l'attrito con gli strati alti dell'atmosfera rallenta il satellite fino a farlo rientrare nell'atmosfera vera e propria e farlo precipitare al suolo.
Nel rientro, il satellite passa da 20'000 km/h a 2-300 km/h in pochi minuti: la fortissima decelrazione causa un attrito enorme che surriscalda il satellite fino a fonderlo e disintegrarlo... ma non completamente: i pezzi più massicci, grandi e/o robusti, come il grosso contenitore di idrazine (il carburante), le pesanti batterie o altro, possono mantenere una certa massa (anche più di 100 kg) e arrivare fino a terra con velocità limite di caduta libera, che se per un uomo è di circa 200 km/h, per oggetti metallici può arrivare fino a 450 km/h.
Al momento non è possibile prevedere con esattezza dove avverrà un rientro incontrollato a causa dell'irregolarità della forma dei satelliti, dell'imprevedibilità del comportamento dell'atmosfera a quote molto alte, e di vari altri fattori casuali.
La Germania seguirà tutte le fasi del rientro dal TIRA (Tracking and Imaging Radar) , un impianto-radar situato vicino a Bonn, supportato dalla Space Surveillance Network (SSN), la Rete di Sorveglianza Spaziale americana, che però abbiamo visto non essere stata molto di aiuto nel caso del rientro di UARS.
Da questo sito sarà possibile seguire l'evento:
http://www.dlr.de/dlr/en/desktopdefault.aspx/tabid-10432/620_read-830/