Diaspora, il social network anti Facebook, è rimasto senza soldi

Casse vuote per Diaspora, il social network nato in opposizione a Facebook e al suo leader Mark Zuckerberg.
Nonostante il team che lavora dietro questo progetto abbia già ricevuto 200 mila dollari di finanziamenti (una cifra 20 volte superiore alle reali necessità), ora il fondo destinato al sito pare si sia presocchè esaurito.
Eppure il fatto che il portale appaia ancora in versione beta obbliga molti a farsi nascere l'interrogativo sulla reale destinazione subita dai finanziamenti ricevuti.
Ma al di la dei legittimi e dei prevedibili sospetti, Diaspora pensa a come porre rimedio a questo suo grattacapo dei soldi mancanti, e nel farlo, chiede una mano ai propri utenti:
"Diaspora è fondamentalmente una nuova community, estremamente libera e basata su una visione positiva di condivisione delle esperienze in Rete. Condividere significa anche fare uno sforzo comune. Per questo molte persone stanno partecipando come possono. E per questo speriamo possiate donare 25 dollari – o una qualsiasi altra somma, per sostenere il progetto."
Un ricorso alla solidarietà che a molti non è piaciuto poichè, così facendo, il portale avrebbe messo a nudo la sua credibilità abbastanza debole oltre che essersi esposto ad un passo di partenza poco convincente. Dall'altra parte della barricata, invece, vi sono i numerosi utenti che sostengono animatamente la raccolta fondi poichè, probabilmente, vedono in Diaspora una buona occasione per lanciare un'idea di social network diversa, se non addirittura opposta a quella propinataci da Facebook.
Ecco dunque che per il team di Diaspora si aprono scenari duri da dover affrontare: non sarà semplice porsi come l'antitesi del 'mostro' di Zuckerberg basandosi solo sul sostegno degli utenti e negando il ricorso ad ogni forma di pubblicità. In alcuni casi come questo, una scelta del genere, può voler equivalere alla chiusura.