Errore umano a Fukushima ?
Secondo un portavoce della Tokyo Electric Power Company (TEPCO), il sistema di raffreddamento del reattore 1 dell'impianto nucleare di Fukushima potrebbe essere stato arrestato manualmente prima che lo tsunami colpisse l'impianto, quel pomeriggio dell'11 marzo; nel dettaglio si sarebbe trattato di una parte del sistema di raffreddamento, cioè del così detto condensatore di isolamento, il cui spegnimento potrebbe aver contribuito alla fusione del nocciolo del reattore ribaltando così una precedente conclusione del governo nipponico che attestava invece il normale funzionamento del condensatore all'interno del reattore.
Yukio Edano, capo del gabinetto nel governo Kan, ha detto martedì scorso nel corso di una conferenza stampa di aver appreso la notizia direttamente dai media e che il governo avrebbe chiesto alla NISA (Nuclear and Industry Safety Agency) di indagare sulla questione e l'agenzia stessa ha prontamente richiesto alla TEPCO una spiegazione dettagliata da fornire entro il 23 maggio prossimo.
Il condensatore di isolamento è progettato per iniettare acqua nel reattore per almeno otto ore dopo che il sistema di raffreddamento principale, come è accaduto quel giorno, si spegne; come riportato da un portavoce della TEPCO stessa è possibile che "un lavoratore possa avere chiuso manualmente la valvola del condensatore di isolamento per evitare una rapida diminuzione della temperatura, come previsto dalle linee guida di funzionamento del reattore", vale a dire che un tecnico potrebbe aver fermato il condensatore nel tentativo di prevenire i danni che il reattore avrebbe potuto subire se l'acqua fredda fosse entrata in contatto con il vapore rovente del reattore.
Purtrooppo pare però che il tentativo (aspettiamo di sapere con precisione la ricostruzione degli eventi, se ce ne sarà una), pur compiuto in buona fede e seguendo le direttive, abbia causato un danno ben superiore di quello che si tentava di evitare.