Satellite fuori controllo precipiterà sulla Terra intorno al 23 settembre
Lo spazio, si sa, è ormai diventato una vera pattumiera, con migliaia di satelliti o resti di essi che continuano ad orbitare intorno alla Terra pur non avendo più nessuna utilità: satelliti ormai spenti, stadi di lanciatori, ma anche pezzi staccatisi da vari satelliti e navette, detriti risultanti da collisioni tra satelliti eccetera.
Sarebbe infatti costosissimo riportare a terra un satellite ormai "scarico", cioè senza più il carburante necessario a tenere correttamente orientati pannelli solari e antenne, quindi quando un satellite arriva a fine vita viene posizionato in un'orbita di parcheggio, ossia in un'orbita in cui non rischia di dar fastidio ai satelliti operativi. Talvolta si posizionano questi satelliti in orbite più alte; altre volte in orbite più basse, da cui i satelliti sono destinati prima o poi a precipitare sulla Terra.
E' quanto sta per succedere al satellite UARS, lanciato nel 1991 e operativo fino al 2005, che si trova attualmente in fase di rientro incontrollato: questo significa che non c'e' modo di pilotarne la caduta per dirigerlo in mare o in luoghi disabitati, come fu fatto per esempio con la MIR a fine vita, ma cadrà in un luogo del tutto casuale, a una qualunque latitudine compresa tra +57° e 57°: in sostanza, può cadere in un qualunque paese civilizzato!
Inizialmente il rientro era stato previsto approssimativamente per fine settembre - inizio ottobre, ma la NASA aveva anche detto che non si poteva essere sicuri sulle date, non potendo conoscersi l'orientamento del satellite e quindi l'effetto del vento solare su di esso, ma anche per via dell'imprevedibilità dell'attività solare, che infatti ha fatto anticipare la data del rientro, previsto attualmente per il 23 settembre.
L'attività solare influisce sui tempi di rientro di un satellite in quanto se essa aumenta riscalda di più l'atmosfera; riscaldandosi, questa si espande, raggiungendo quindi quote più alte, per cui i satelliti incontrano un maggio numero di molecole d'aria; seppur estremamente rarefatta, l'atmosfera a quota di centinaia di km è in grado di rallentare un satellite, tanto che la Stazione Spaziale stessa deve essere periodicamente spinta di nuovo più in alto. L'UARS quindi sta venendo rallentato più del previsto dall'atmosfera, quindi la sua orbita si esaurirà più in fretta.
La NASA ritiene non ci sia particolare pericolo per le persone, tuttavia in questo studio illustra come le probabilità che ci siano vittime siano di 1 su 3'200: http://www.nasa.gov/pdf/585584main_UARS_Status.pdf
Si prevede che ben 26 pezzi del satellite riusciranno a sopravvivere all'attrito dovuto al rientro in atmosfera, per un totale di 526 chilogrammi, il più pesante dei quali supererà il quintale; la ricerca spiega inoltre che in caso di oggetti in rientro incontrollato la loro imprevedibilità è tale che persino a 2 ore dall'impatto è possibile pevedere il punto di arrivo con un'approssimazione massima di 12'000 chilometri (la ciconferenza della Terra è di 44'000 km).
Quando UARS fu progettato, non esisteva un limite per la probabilità di vittime umane causate da un rientro incontrollato, mentre attualmente NASA e altre agenzie spaziali richiedono che questa probabilità sia inferiore a 1 su 10'000 (cioè sia minore di 1), mntre il rischio per UARS è, come detto, 1/3200, ossia quasi 3 su 10'000.