Il Very Large Telescope dell’ ESO in Cile scopre ghiaccio d’acqua su un pianeta nano

Il Very Large Telescope dell’ European Southern Observatory in Cile scopre ghiaccio d’acqua su un pianeta nano
Haumea è il quinto pianeta nano, in ordine di grandezza, del sistema solare, dopo Plutone, Cerere, Eris e Makemake, ed è dotato anche di due piccoli satelliti.
Il piccolo e strano pianeta si trova oltre l’orbita di Nettuno, ha una strana forma di pallone da rugby, lungo circa 2000 km, segue un’orbita inclinata di 20° rispetto a quelle degli altri pianeti, e anche i suoi satelliti non ruotano sullo stesso piano. Esso poi ruota su sé stesso in meno di 4 ore, quasi più velocemente di qualunque altro corpo del sistema solare, ed essendo ricoperto di ghiaccio brilla nell’oscurità dello spazio.
Il ghiaccio che lo riveste, però, è di tipo particolare: non il classico ghiaccio amorfo e disorganizzato che si forma a causa della radiazione solare, ma un ghiaccio particolare, cristallizzato e strutturato.
Poiché di per sé il Sole trasformerebbe col tempo il ghiaccio cristallino in ghiaccio amorfo, dev’esserci una fonte di energia che permette la formazione del più raro ghiaccio cristallino. Si ritiene che questa fonte di energia siano le forze mareali, cioè quelle deformazioni causate dall’attrazione gravitazionale delle lune del pianeta nano.