Una pentola che cuoce la pasta e ricarica contemporaneamente il cellulare

Se può sembrare un’invenzione bizzarra e inutile, è solo perché per “noi occidentali” per ricaricare un cellulare basta infilare il caricabatterie in una delle 10 prese di corrente di casa.
Ma ci sono paesi dove non ci sono prese, non c’e’ corrente, e non ci sono nemmeno le case. E’ per questi paesi, sottosviluppati o in via di sviluppo, e per le aree colpite da catastrofi naturali, che è pensato questo congegno: basato su un dispositivo termoelettrico a effetto Seebeck, è costituito da una pentola che, usata normalmente per cucinare o bollire l’acqua, anche con mezzi di fortuna come un fuoco di legna invece che di gas, allo stesso tempo eroga quel poco di corrente necessario a caricare un cellulare in 3-5 ore.
Non è chiaro se il dispositivo si serve di celle termoelettriche di nuova o vecchia generazione; quelle vecchie avevano il difetto di essere molto costose e poco efficienti, a differenza di quelle nuove che, grazie a caratteristiche migliori, si pensa potranno in futuro addirittura essere usate per rivestire le marmitte delle automobili ibride per produrre corrente per ricaricare le batterie. Un’efficienza quindi molto alta, che permetterebbe forse di ricaricare un cellulare nel poco tempo che serve a far bollire l’acqua e cuocere la pasta!
La “Hatsuden-Nabe thermo-electric cookpot”, prodotta dalla TES NewEnergy, sarà venduta al prezzo di circa 300 dollari. Il Chief Executive della TES, Kazuhiro Fujita, afferma di aver avuto l’idea osservando le immagini dei suoi compatrioti vittime del terremoto e dello tsunami, intenti a cucinarsi un pasto con un fornello da campo. Col suo dispositivo avrebbero potuto contemporaneamente caricare il cellulare, sia di giorno che di notte, col sole o con la pioggia, potendo così mettersi in contatto in ogni momento con parenti e soccorritori.
Il principio sui cui si basano le celle termoelettriche, che dovrebbero quest’anno essere usate anche per costruire una centrale elettrica sperimentale in Italia, è la differenza di temperatura tra le due facce del dispositivo, che nella “electric cookpot” sarà di 100 gradi sul lato a contatto con l’acqua in ebollizione e 550 sul lato a contatto con la fiamma.
Recupero energia tramite celle termoelettriche già nel 2008 (http://www.yeslife.it/Tubi-di-scappamento-non-tutti-i-mali-vengono-per-nuocere ) e nel 2010 (http://www.rinnovabili.it/alla-purdue-university-i-gas-di-scarico-divengo-elettricita-403475 )
Le nuove celle termoelettriche: http://www.qualenergia.it/articoli/...sprecata-diventa-raffrescamento-ed-elettricta
Ricerca che illustra le capacità delle celle termoelettriche: http://www.qualenergia.it/sites/def...stems Using Microchannel HXs_ATE_final[2].pdf