Fukushima, la contaminazione è peggiore del caso di Chernobyl
Negli istanti successivi allo tsunami che lo scorso marzo colpì il Giappone e che fu causa di vari incidenti di natura nucleare in quel di Fukushima, le autorità pensarono bene di fornire dati rassicuranti alla popolazione circa la gravità del fenomeno in materia di contaminazione radioattiva. Dei dati che premevano affinchè il panico delle popolazioni rientrasse.
La fuga di materiale radioattivo, infatti, era stata classificata come un evento serio ma non poi così preoccupante da dover giustificare un eccessivo allarmismo.
Tuttavia uno studio condotto da Andreas Stohl dell'Istituto Norvegese per le Ricerche Atmosferiche, ha decisamente stravolto la versione 'soft' delle autorità giapponesi.
A preoccupare lo studioso è in particolar modo il componente cesio che viene dato come il contaminatore degli organismi attualmente più pericoloso. La sua quantità in circolazione sarebbe così eccessiva, tale da creare delle situazioni ben più gravi di ciò che si ritrovarono ad affrontare gli abitanti di Chernobyl.
I quantitativi di cesio e xeno rilasciati in Giappone sarebbero dunque maggiori di quelli liberati a Chernobyl, nonchè quasi il doppio di quelli dichiarati e di conseguenza il livello della contaminazione si fa sicuramente più pericoloso.
In ogni caso, come confessa lo stesso Stohl, i suoi dati continueranno ad essere approfonditi per essere poi eventualmente riconfermati con maggiore certezza.