Vita extraterrestre nel sistema solare. Ma non su Marte.
Potrebbe esistere non in un pianeta extrasolare lontano migliaia di anni luce, ma in un luogo molto più vicino: Encelado, uno dei numerosissimi satelliti di Saturno.
Sorvolato più volte negli ultimi anni dalla sonda Cassini, in orbita nel sistema di Saturno dal 2004, “Encelado mostra molte caratteristiche interessanti che non si trovano, contemporaneamente, in nessun altro corpo del sistema solare”, afferma Chirs McKay, astrobiologo dell’Ames Research Center di Moffett Field, in California: “acqua allo stato liquido, carbonio organico, azoto (in forma di ammoniaca), e una fonte di energia”.
La fonte di energia non è il sole, troppo lontano anche solo per sciogliere il ghiaccio d’acqua, ma l’interno stesso del satellite, surriscaldato dalle forze mareali dovute alla fortissima attrazione gravitazionale del gigantesco Saturno intorno a cui orbita.
Per di più, getti di gas e ghiaccio vengono continuamente lanciati nello spazio da geyser su vari punti della superficie, il che permetterebbe teoricamente di esaminare la composizione del sottosuolo di Encelado utilizzando sonde orbitanti. La stessa sonda Cassini lo ha già fatto più di una volta nel corso della sua missione, ma non dispone degli strumenti adatti per rilevare eventuali tracce di vita: occorre una nuova, specifica missione.
Se progettata per tempo, tale missione potrebbe approfittare della fionda gravitazionale realizzabile tramite Giove, espediente di “astronavigazione interplanetaria” effettuabile però solo nei prossimi anni, tra il 2015 e il 2017, o altrimenti solo nel 2030; tale meccanismo permetterebbe di abbreviare molto la durata del viaggio sfruttando la gravità di Giove per aumentare la velocità della sonda, ma progettare una missione su Encelado in soli 3 o 4 anni potrebbe non essere praticabile; conviene forse pensare a una missione più lenta ma progettata con più tranquillità, da lanciare un po’ più tardi.
Tra le soluzioni proposte ci sarebbe anche, eventualmente, quella di un “hopper”, una sonda cioè in grado di atterrare e decollare più volte sulla superficie del satellite, approfittando della sua bassa gravità; oppure si potrebbe progettare una sonda in grado di raccogliere campioni e ricondurli sulla Terra.
http://www.nature.com/news/2011/110531/full/news.2011.337.html